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ECCE BOMBO

103 min

Genere: Commedia

Lingua: Italiana con sottotitoli per non Udenti

Regia: Nanni Moretti

Con: Nanni Moretti, Fabio Traversa, Luisa Rossi, Lina Sastri, Glauco Mauri, Piero Galletti, Susanna Javicoli, Cristina Manni, Simo...

Michele è nevrotico, scontroso, assolutista. Ha una fidanzata, Silvia, che lavora nel mondo del cinema, e tre amici: Goffredo, svogliato studente universitario, Mirko, angosciato dal futuro della società e Vito, pigro impiegato. Il gruppo di amici vive a Roma, facendo cose e vedendo gente, parafrasando un'ormai frase cult del film, alla ricerca di una posizione all'interno del mondo che li faccia sentire adeguati e quanto meno sereni.
È il secondo film diretto e interpretato da Nanni Moretti, dopo Sono un autarchico. È il 1978 quando Moretti dirige Ecce bombo: sono i difficili e tesi anni di piombo; una settimana dopo la prima assoluta del film verrà assassinato Aldo Moro. E Moretti, con questo film che sicuramente rappresenta una delle prove migliori della sua lunga e prolifica carriera, inizia a indagare la psiche umana e la società, anzi la psiche umana indissolubilmente legata alla società in cui vive, con i suoi inevitabili cambiamenti. Con una cifra stilistica già ben delineata e tratteggiata: una regia rigorosa e asciutta, un'attenzione particolare all'interpretazione, un inserimento della storia nel contesto storico, sociale e politico di sempre partecipata attenzione.
E così Michele Apicella diventa Nanni Moretti: antipatico, asociale, tendenzialmente polemico e impregnato di mille tic e manie; un uomo che s'interroga sull'Italia in cui vive, facendone negli anni uno spesso impietoso ritratto. In Ecce bombo c'è infatti già molto della poetica morettina: l'abisso generazionale e la conseguente incapacità comunicativa, un mondo opaco e a volte ambiguo che mal protegge i suoi abitanti, un'ineluttabile tendenza all'individualismo che dà alle persone un senso di straniamento e di spaesamento, la già accennata precarietà, la difficoltà nell'iniziare a vivere in città che lentamente si fanno metropoli. E così Moretti s'incanala in quella cinematografia dell'iperrealismo, andando a scavare fra le vie, le pieghe e le piaghe della società e dell'uomo.

103 min

Genere: Commedia

Lingua: Italiana con sottotitoli per non Udenti

Regia: Nanni Moretti

Con: Nanni Moretti, Fabio Traversa, Luisa Rossi, Lina Sastri, Glauco Mauri, Piero ...

Michele è nevrotico, scontroso, assolutista. Ha una fidanzata, Silvia, che lavora nel mondo del cinema, e tre amici: Goffredo, svogliato studente universitario, Mirko, angosciato dal futuro della società e Vito, pigro impiegato. Il gruppo di amici vive a Roma, facendo cose e vedendo gente, parafrasando un'ormai frase cult del film, alla ricerca di una posizione all'interno del mondo che li faccia sentire adeguati e quanto meno sereni.
È il secondo film diretto e interpretato da Nanni Moretti, dopo Sono un autarchico. È il 1978 quando Moretti dirige Ecce bombo: sono i difficili e tesi anni di piombo; una settimana dopo la prima assoluta del film verrà assassinato Aldo Moro. E Moretti, con questo film che sicuramente rappresenta una delle prove migliori della sua lunga e prolifica carriera, inizia a indagare la psiche umana e la società, anzi la psiche umana indissolubilmente legata alla società in cui vive, con i suoi inevitabili cambiamenti. Con una cifra stilistica già ben delineata e tratteggiata: una regia rigorosa e asciutta, un'attenzione particolare all'interpretazione, un inserimento della storia nel contesto storico, sociale e politico di sempre partecipata attenzione.
E così Michele Apicella diventa Nanni Moretti: antipatico, asociale, tendenzialmente polemico e impregnato di mille tic e manie; un uomo che s'interroga sull'Italia in cui vive, facendone negli anni uno spesso impietoso ritratto. In Ecce bombo c'è infatti già molto della poetica morettina: l'abisso generazionale e la conseguente incapacità comunicativa, un mondo opaco e a volte ambiguo che mal protegge i suoi abitanti, un'ineluttabile tendenza all'individualismo che dà alle persone un senso di straniamento e di spaesamento, la già accennata precarietà, la difficoltà nell'iniziare a vivere in città che lentamente si fanno metropoli. E così Moretti s'incanala in quella cinematografia dell'iperrealismo, andando a scavare fra le vie, le pieghe e le piaghe della società e dell'uomo.
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